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[Salinan]Disalin!
I prenditori e i magnager sono quelli che pensano solo al binomio F&S: figa-soldi. Non uno come me che è monogamo convinto e per questo piaccio in Vaticano… ”. Questo passaggio di un’intervista pubblicata da “La Stampa” il 10 marzo del 2008, fece scalpore. Anche perché fu l’intervista in cui Lotito si propose come l’uomo giusto per fare il presidente del Consiglio o il ministro, sostenendo “ci vorrebbe uno come me per far rialzare, per dirla alla Berlusconi, un Paese dove la gente non ne può più perché ha fame”. Ma non è andata proprio come voleva Lotito, perché la politica lo ha sempre tenuto in disparte e ora anche il Vaticano in qualche modo gli chiude le porte in faccia. Non è una vera e propria scomunica, ma poco ci manca. E il tutto, mentre pezzo dopo pezzo l’impero-Lotito si sgretola, come l’antico impero romano.“È con estrema gioia ed emozione che la S.S. Lazio, in occasione dell'incontro di domani contro la Juventus, scenderà in campo indossando una maglia dedicata al Giubileo. Una scelta che ho adottato personalmente, e che vuole rendere omaggio a quegli stessi valori che l'Anno Santo si propone di veicolare nel mondo. Misericordia, solidarietà e passione, valori che costituiscono le fondamenta del nostro futuro, nonché solide basi del calcio italiano e mondiale. In questo senso, la società si è impegnata verso una partecipazione diretta alle celebrazioni dell'anno giubilare, nello stesso ricordo delle parole che a maggio Papa Bergoglio pronunciò nei confronti della Polisportiva. Tutt'oggi siamo una casa aperta dove si alimenta fraternità e si combatte ogni forma di discriminazione, una casa nella quale i nostri tifosi hanno un ruolo cruciale: mi auguro rafforzino il loro sostegno intorno alla squadra all'insegna di tali valori. La Lazio rappresenta quei valori che bisogna custodire nel cuore”.Questo è il comunicato di qualche giorno fa, quello con cui il “gestore” della Lazio annunciava URBI ET ORBI la creazione di una maglia speciale per festeggiare il Giubileo alle porte e una sorta di PAX LAZIALE, parlando dei tifosi e del loro ruolo cruciale. Ma se è vero che tra “il dire e il fare c’è di mezzo il mare”, quando si tratta di Lotito tra le parole e i fatti c’è di mezzo un oceano… Già, perché nel giro di pochi giorni, dopo il “vaffa” in mondovisione ai tifosi per i cori e l’ennesima contestazione (a cui stavolta si è unita anche la tifoseria avversaria), ci si è messo anche il Vaticano a contestare l’operato di Lotito. Già, perché la “scelta adottata personalmente” di omaggiare la Chiesa con una maglia con sopra il logo del Giubileo che scatta ufficialmente domani con l’apertura della porta Santa, non è piaciuta affatto in Vaticano. Dentro le mure, non è piaciuto l’utilizzo fatto da parte del “gestore” della Lazio del logo del Giubileo, fatto senza chiedere il benché minimo permesso (il logo è registrato e solo il Vaticano può concederne l’utilizzo…) e senza inviare neanche una comunicazione preventiva, come si fa almeno per educazione quando si usa un qualcosa che è di proprietà di altri. Tra l’altro, per farsi pubblicità. Non per soldi, ma per immagine. Così, Lotito ha ricevuto una bella “diffida” da parte della Santa Sede per aver utilizzato senza permesso il logo: una sorta di cartellino arancione per restare in ambito calcistico, a cui si aggiunge anche il NO del Vaticano ad una giornata dedicata alla Lazio in occasione dell’anno giubilare, quella che Lotito aveva chiesto dopo aver saputo che a pallotta e alla Roma (che l’hanno chiesta nei modi e nei termini corretti) era stata concessa. Se a questo si aggiunge anche l’altro cartellino rimediato dall’Osservatore Romano il 16 febbraio 2015, in occasione della pubblicazione della telefonata con Iodice, degli insulti ad alcuni dirigenti (Beretta e Abodi in testa), delle parole fuori posto ai danni di Frosinone, Carpi e latina e delle velate minacce agli oppositori a Macalli, il quadro è davvero completo. E dimostra che anche in Vaticano il “moralizzatore” no
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