Hasil (
Bahasa Indonesia) 1:
[Salinan]Disalin!
Una mattina all´alba il re Francesco I, lasciato il letto della sua amante per tornare in incognito al suo castello, passó davanti ad una chiesa proprio nel momento in cui le campane suonavano per annunziare la messa. Commosso, si fermó ad assistere alla messa e a pregare devotamente.L´uomo dei nostri giorni, sorpreso da un tale accostamento tra amore illecito e sincera devozione, ha la scelta fra due interpretazioni.Prima interpretazione, la campana della chiesa risveglia nel re il sentimento per il suo peccato ed egli prega per chiedere a Dio perdono della colpa appena commessa. Non possono convivere nella stesa persona, senza ipocrisia, il peccatore della notte e il devoto dell´alba. In questa ipotesi il re si comporterebbe come un uomo moderno, o almeno come un uomo razionale di oggi, come un magistrato o un giurato di corte di assise che non abbia letto Dostoevskij e che diffidi Freud. Quest´uomo è convinto che la coerenza morale sia naturale e necessaria. Gli esseri nei quali manca questa coerenza sono giudicati anormali e messi al bando dalla societá. Questa normalitá è un valore costante; a un certo livello di profondità o di generalità, la natura umana non cambia. Una tale interpretazione sará fatta propria da uno storico classico, proclive a riconoscere la permanenza dei medesimi sentimenti in tutte le epoche e in tutte le culture â¿¿ almeno quelle civilizzate e, a fortiori, cristiane.Secondo l´altra interpretazione, che è quella dello storico della mentalitá, il re era altrettanto spontaneamente ed ingenuamente sincero nelle sue devozioni come nei suoi amori, e non si accorgeva ancora della contraddizione tra le due cose. Entrava in chiesa come nel letto della sua amante, con la stessa foga innocente. La sinceritá della sua preghiera non era contaminata dagli odori dell´alcova. L´ora del pentimento verrá in un secondo momento.Oggi l´opinione comune non tollera piú la quasi simultaneitá di emozioni contraddittorie. Nonostante gli sforzi della psicologia dell´inconscio per fargliela ammettere, finisce sempre per rifiutarla, anche quando finge di prenderla in considerazione. In altri tempi, al contrario, questo fenomeno pareva del tutto naturale. Non si tratta solo della differenza tra un cristianesimo sensibile, superstizioso, e un cristianesimo moralmente piú esigente, piú razionale, piú coerente. La differenza viene da piú lontano, e le riforme religiose dei secoli XVI e XVII non ne sono la causa, per quanto ne siano forse una delle manifestazioni.Alcune cose erano dunque concepibili, accettabili in una certa epoca, in una certa cultura, e finivano di esserle in un´altra epoca e in un´altra cultura. Il fatto che oggi noi non possiamo piú comportarci con la stessa buona fede e la stessa spontaneitá nella stessa situazione di re Francesco nel XVI secolo, indica appunto che tra lui e noi è intervenuto un cambiamento di mentalitá. Non è tanto che siano cambiati i valori, ma i riflessi elementari non sono piú gli stessi. Ecco, presso a poco, ció che intendiamo, da Lucien Febvre in poi, per "atteggiamenti mentali".
Philippe Ariés in Storia delle Mentalitá, a cura di Francesco Pitocco, Bulzoni, Roma, 2000.
Eng:
The king, his lover and the mass
One morning Francis I of France, left her lover’s bed in order to return in incognito to his castle, walked by a church just when its bells were announcing the mass. Moved almost to tears, he stopped there to listen the celebration and pray. Nowadays’ man, surprised by such a comparison between illicit love and sincere devotion, can only chose one of the two. May the church’s bell have awakened in the king a sentiment for his sin in order to ask God forgiveness for it? One person cannot host, without hypocrisy, the sinner in nighttimes and the pious in mornings. Such interpretation would work in modern times and a modern rational man would think like this: he is convinced that moral coherence is natural and necessary; human beings without this coherency are judged abnormal and banned by the society. This normality is a constant value: at a certain level of deepness and generality, human nature doesn’t change. But only a classical historian would agree with this interpretation that recognizes the same values and the same sentiments surviving through all the ages and cultures (above all through the Christian itself).
The other interpretation, the one of the historian of mentality, says that the king was spontaneously sincere with both his devotions and his loves, and didn’t find a contradiction between them yet. The same ardor pushed him in the church and in his lover’s bed; the sincerity of his prays wasn’t defiled by the alcove’s smells; the time for repentance will follow someday. Nowadays’ common opinion almost doesn’t tolerate the simultaneity of conflicting emotions any longer. Despite all the efforts of Psychology in order to make the common opinion accept this contradiction, it always refuse it, even when it pretends to consider it. Contrariwise, this phenomenon could seem totally natural, in past times.
It is all not only about the difference between a superstitious and sensible Christianity and a more morally and rationally exigent one; the difference comes by further, and XVI and XVII centuries’ reforms are not its cause, however they may be one of its displays. Some things where, so, conceivable and acceptable in a certain era and culture that aren’t acceptable any longer in the following ones.
The fact that we cannot behave, in a certain situation, with Francis the first’s same good faith and spontaneity any longer shows that a mental change occurred in the meantime; the values themselves didn’t change: the mental set changed. That’s what we mean, after Lucien Febvre, with “mental attitudes”.
Sedang diterjemahkan, harap tunggu..
