Si svegliò di soprassalto ansimando

Si svegliò di soprassalto ansimando nel buio, guardò la sveglia per controllare l’ora, ma la sapeva già, erano le 4:00 e come sempre si era svegliato dopo averla sognata per l’ennesima volta.
Non poteva andare avanti così. Si sedette sul letto e rimase fermo a guardare il pavimento, tenendosi la testa con le mani mentre le ciocche dei capelli gli scivolavano nell’incavo delle dita, il suo cuore batteva ancora veloce, aveva gli occhi sbarrati ed il sudore gli rigava la fronte e le guance fino ad assaporarne l’amaro sulle labbra. Ora ne era certo, era dannato per sempre dalla sua bellissima e unica ossessione. Non era servito a niente bere fino a ubriacarsi, uscire fino all’alba, provare a cercare conforto nelle altre donne, la sua serenità era persa per sempre e come se non bastasse, il suo corpo glielo ricordava ogni notte sognando la sua pelle, il suo odore, la sua bocca ed immaginando il suo piacere.
Doveva smetterla con questa follia. Si alzò dal letto andando a passo deciso verso la doccia, già una doccia fredda era proprio quel che ci voleva, lasciò così che l’acqua gelida scivolasse lungo il suo corpo, portando via la stanchezza, il sudore e quel che restava della sua eccitazione.
Si vestì di corsa indossando un maglione ed un jeans, guardò fuori dalla finestra, era ancora l’alba, si domandò come sarebbe stata la notte di quel giorno che stava appena nascendo.
Uscì di casa e scese correndo le scale, prese la moto e volò via attraversando la città ancora addormentata finché non arrivò sotto casa sua.
Fermò la moto, rimase immobile, per ore, minuti o forse istanti, non lo sapeva, con lo sguardo fisso alla sua finestra. Alla fine la luce della sua stanza si accese. Dopo poco lei uscì di casa correndo, sorridente come al solito, per andare alle prove della sua DS, finché, sollevando la testa, lo vide lì in fondo alla strada, allora si fermò di colpo, i suoi occhi la guardavano, anzi le rovistavano dentro, quello sguardo la spaventò mettendola a disagio.
Cosa voleva Hayamisan qui a quest’ora del mattino? Non era vestito da Presidente della Daito, quindi non era lì in visita ufficiale, era successo qualcosa alla Tsu? O forse…, non fece in tempo a formulare il suo pensiero perché lo vide sorridere ed abbassare lo sguardo verso terra. Nuove domande cominciarono ad ossessionarla: sorride? Perché? Sta forse ridendo di me? Mi trova davvero così ridicola? Per lui sono solo un “prodotto” e adesso che è fidanzato con la signorina Shiori non si curerà nemmeno più di questo, ma i suoi pensieri vennero nuovamente interrotti, lui la stava fissando di nuovo facendole cenno con la mano di avvicinarsi.
Lei si avvicinò senza riflettere, come un automa, quando fu a pochi centimetri da lui, guardò la sua mano, era ancora lì davanti a lei, aperta ed invitante, che aspettava solo di stringere la sua. Ubbidiente Maya allungò la sua fino a sentire il calore del palmo della sua mano che ora la stringeva guidandola verso il retro della sua moto.
La moto partì. Maya, abbracciata a lui, dimenticò le sue paure e lasciò che il suo corpo si abbandonasse contro il suo, si stringeva a lui sempre più forte, puntando le dita fino a sentire la tensione dei suoi muscoli, avrebbe tanto voluto far durare quella sensazione per sempre.
Masumi credeva di impazzire sentendo il corpo di lei fremergli contro - era spaventata? - Merito della velocità, avrebbe corso ancora di più pur di sentirla ancor più vicina…stava perdendo di nuovo il controllo, dannata ragazzina!
Quando la moto si fermò anche la magia che li aveva uniti, finì lasciandoli di nuovo in preda ai loro dubbi e alle loro paure. Non appena Maya riuscì a respirare regolarmente si guardò intorno e riconobbe immediatamente quel luogo magico, l’aveva portata al tempio, lo stesso dove avevano passato un’intera notte sospesi in un tempo senza tempo. Anche oggi come allora stava per piovere ed il cielo era buio - ma perché l’aveva portata lì? - Si voltò per domandarglielo, ma le parole le morirono sulle labbra vedendolo già vicino alla porta mentre stava entrando. Non le aveva mai rivolto la parola da quando si erano visti, non era il solito Masumi sicuro di sé ed il suo sguardo non era ironico o canzonatorio, in lui c’era qualcosa di terribile quel giorno.
Si fece coraggio ed attraversò il portone. Lo cercò nella penombra e lo trovò chino, intento ad accendere il fuoco, rimase ferma lì all’ingresso osservandolo in silenzio, finché lui non si alzò in piedi. Maya continuava ad osservarlo con attenzione, ma non riusciva a capire cosa stesse facendo, poiché la fiamma le impediva di distinguere i suoi movimenti, allora si avvicinò incuriosita finché non vide qualcosa cadere in terra silenziosamente. Rialzò lo sguardo e solo allora capì cosa era finito poco prima in terra…il suo maglione.
Masumi era lì a torso nudo e lei rimase incantata a guardare i giochi di luce ed ombra che la fiamma disegnava sulla sua pelle, si riebbe solo quando si accorse che Masumi stava camminando verso di lei. A quel punto la paura prese il sopravvento, Maya si voltò pronta a scappare ovunque, il più lontano possibile da quell’uomo che le aveva confuso le idee ed i sentimenti. Non avrebbe mai dovuto seguirlo!
Posò la mano sul portone pronta a spalancarlo quando avvertì due mani afferrarle le spalle, sentì la maniglia sfuggirle di mano ed il corpo di Masumi improvvisamente contro il suo, non vedeva il suo viso, ma sentiva il suo respiro irregolare sfiorarle l’orecchio.
Le sue braccia ora la stringevano forte, mentre le sue mani le sollevavano il maglione facendola trasalire a contatto con la sua pelle, lo sentiva ansimare mentre le sue dita cercavano disperatamente i suoi seni, quando li raggiunsero Maya riuscì ad emettere solo un gemito strozzato di piacere - perché le stava facendo questo? - Provò a liberarsi da quell’abbraccio e da quelle carezze, ma non ci riuscì, anzi il suo corpo ne sembrava affamato, invitando così il corpo dell’altro a farsi più vicino fino a farle sentire tutto il suo desiderio.
Masumi, faceva sempre più fatica a controllarsi ed in preda al suo folle istinto lasciò la sua mano scendesse prepotente verso l’orlo della gonna, la alzò e cominciò a risalire lungo le cosce, fino a che non sentì sotto le sue dita la trama della sua biancheria, in quel momento la sentì sussultare, si fermò per un istante, ma le sue dita sempre più impazienti si insinuarono dolcemente alla scoperta della sua intimità.
Maya non poté resistere, inarcò il suo corpo fino a concedersi totalmente a quella carezza, avrebbe voluto, baciarlo, schiaffeggiarlo, non lo sapeva nemmeno lei, sapeva solo che avrebbe voluto sentirlo ovunque dentro di lei. Masumi continuò con quella dolce tortura finché non la sentì urlare di piacere. Solo allora lui la voltò verso di sé, mentre le sue braccia continuavano a tenerla stretta, Maya alzò lo sguardo piena di vergogna: cosa avrebbe letto in quello sguardo? Odio? Rabbia? Ma non vi trovò nulla di tutto ciò, solo due occhi dolci e disperati che la guardavano pieni d’amore e riuscì solo a chiedergli con un filo di voce: “perché?”.
Lui non rispose, ma accostò la sua bocca alla sua, sfiorandole dolcemente le labbra, lei non si mosse aspettando che lui la baciasse profondamente, ormai pronta a ricambiare quel bacio con tutta la passione che lui aveva acceso poco prima in lei.
Masumi temeva di averla spaventata con la sua irruenza e forse di averla persa per sempre, ma sentendola ricambiare quel bacio perse il controllo, le prese la mano, la guidò vicino alla stufa. Le sfilò dolcemente i vestiti, sempre continuando guardarla negli occhi, la fece stendere sul suo maglione e si sdraiò sopra di lei lasciando che il suo corpo in fiamme la scaldasse, poi le accarezzò il viso e finalmente le sussurrò: “Ti amo da sempre ragazzina”.
Quella notte l’amò come nessuno uomo amò mai, lasciando che tutto il suo amore negato colmasse di piacere quella ragazzina, che di ragazzina ormai non aveva più nulla.
Hayamisan finalmente seppe come sarebbe stata la notte di quel giorno e come sarebbero state tutte le notti che da quel giorno in poi avrebbe vissuto insieme a lei.

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Si svegliò di soprassalto ansimando nel buio, guardò la sveglia per controllare l’ora, ma la sapeva già, erano le 4:00 e come sempre si era svegliato dopo averla sognata per l’ennesima volta.Non poteva andare avanti così. Si sedette sul letto e rimase fermo a guardare il pavimento, tenendosi la testa con le mani mentre le ciocche dei capelli gli scivolavano nell’incavo delle dita, il suo cuore batteva ancora veloce, aveva gli occhi sbarrati ed il sudore gli rigava la fronte e le guance fino ad assaporarne l’amaro sulle labbra. Ora ne era certo, era dannato per sempre dalla sua bellissima e unica ossessione. Non era servito a niente bere fino a ubriacarsi, uscire fino all’alba, provare a cercare conforto nelle altre donne, la sua serenità era persa per sempre e come se non bastasse, il suo corpo glielo ricordava ogni notte sognando la sua pelle, il suo odore, la sua bocca ed immaginando il suo piacere.Doveva smetterla con questa follia. Si alzò dal letto andando a passo deciso verso la doccia, già una doccia fredda era proprio quel che ci voleva, lasciò così che l’acqua gelida scivolasse lungo il suo corpo, portando via la stanchezza, il sudore e quel che restava della sua eccitazione.Si vestì di corsa indossando un maglione ed un jeans, guardò fuori dalla finestra, era ancora l’alba, si domandò come sarebbe stata la notte di quel giorno che stava appena nascendo.Left the House and went down the stairs, running took the bike and flew away through the city still asleep until he arrived in his home.The bike stopped, motionless, for hours, minutes, or seconds, maybe you didn't know, staring at her window. At the end of his bedroom light came on. Shortly after she left the House running, smiling as usual, to go to rehearsal of his DS, until, raising her head, saw him there at the end of the road, then stopped suddenly, his eyes beheld, indeed the searching in, that frightened look making it uncomfortable.What did Hayamisan here at this hour of the morning? It was not President of Daito dress, so it was not an official visit there, something happened to Tsu? Or maybe ... did not have time to formulate his thoughts because he saw him smiling and looking down at the ground. New questions began to ossessionarla: smiling? Why? Are you laughing at me? I find it really so ridiculous? To him I'm just a "product" that is now engaged to Miss will not Shiori even more than this, but his thoughts were interrupted again, he was staring at them again motioned with his hand.She came over without thinking, as an automaton, when it was just a few centimetres from him, looked down at his hand, it was still there in front of her, open and inviting, just waiting to shake her. Obedient Maya reached its up to feel the warmth of the Palm of his hand that gripped guiding it toward the back of his bike.The bike started. Maya, embraced him, forgot her fears and let his body abandon against her, clung to him louder, pointing fingers until you feel the tension in his muscles, would wish that feeling to last forever.Masumi believed crazy feeling her body against fremergli-was scared? -Merit, would speed the course even more just to hear it even closer ... was losing control again, damn girl!When the motorbike stopped even the magic that United them, ended up leaving again prey to their doubts and their fears. Soon Maya was able to breathe regularly looked around and immediately recognized that magical place, brought her to the temple, the same where they had spent a whole night suspended in a timeless time. Even then as now was to rain and the sky was dark-but because it brought her there? -Turned to ask them, but the words died on her lips when she saw him already close to the door as he was getting into. Had never said a Word to me since they had seen, was not the usual Masumi confident and her look wasn't ironic or mocking, in him there was something terrible that day.It took courage and went through the door. Sought him out in the darkness and found him, intent to start a fire, he stops there at the entrance watching him in silence, until he stood up. Maya continued to observe it carefully, but could not understand what he was doing, because the flame prevented her from distinguishing its movements, then approached intrigued until he saw something fall into the ground silently. Got up again and only then realized what was finished shortly before ... her sweater.Masumi was there shirtless and she stayed to watch enchanted the play of light and shadow that the flame drew on her skin, it recovered only when he realized that Masumi was walking toward her. At that point the fear took over, Maya turned ready to escape anywhere, as far as possible from the man who had confused the ideas and feelings. Never should follow him!He put his hand on the door ready to spalancarlo when he warned two hands grasp her shoulders, she heard the handle escape and the body of Masumi suddenly against his, did not see his face, but he felt her breathing irregular touching the ear.His arms now are holding strong, while his hands raised the sweater causing her to WinCE in contact with his skin, he felt it while panting her fingers desperately sought her breasts when they reached Maya was able to issue only a strangled moan of pleasure-why was she doing this? -Tried to break free from that embrace and caresses, but failed, in fact her body looked hungry, so inviting the other's body to get closer until they hear all his desire.Masumi, faceva sempre più fatica a controllarsi ed in preda al suo folle istinto lasciò la sua mano scendesse prepotente verso l’orlo della gonna, la alzò e cominciò a risalire lungo le cosce, fino a che non sentì sotto le sue dita la trama della sua biancheria, in quel momento la sentì sussultare, si fermò per un istante, ma le sue dita sempre più impazienti si insinuarono dolcemente alla scoperta della sua intimità.Maya non poté resistere, inarcò il suo corpo fino a concedersi totalmente a quella carezza, avrebbe voluto, baciarlo, schiaffeggiarlo, non lo sapeva nemmeno lei, sapeva solo che avrebbe voluto sentirlo ovunque dentro di lei. Masumi continuò con quella dolce tortura finché non la sentì urlare di piacere. Solo allora lui la voltò verso di sé, mentre le sue braccia continuavano a tenerla stretta, Maya alzò lo sguardo piena di vergogna: cosa avrebbe letto in quello sguardo? Odio? Rabbia? Ma non vi trovò nulla di tutto ciò, solo due occhi dolci e disperati che la guardavano pieni d’amore e riuscì solo a chiedergli con un filo di voce: “perché?”.Lui non rispose, ma accostò la sua bocca alla sua, sfiorandole dolcemente le labbra, lei non si mosse aspettando che lui la baciasse profondamente, ormai pronta a ricambiare quel bacio con tutta la passione che lui aveva acceso poco prima in lei.Masumi temeva di averla spaventata con la sua irruenza e forse di averla persa per sempre, ma sentendola ricambiare quel bacio perse il controllo, le prese la mano, la guidò vicino alla stufa. Le sfilò dolcemente i vestiti, sempre continuando guardarla negli occhi, la fece stendere sul suo maglione e si sdraiò sopra di lei lasciando che il suo corpo in fiamme la scaldasse, poi le accarezzò il viso e finalmente le sussurrò: “Ti amo da sempre ragazzina”.Quella notte l’amò come nessuno uomo amò mai, lasciando che tutto il suo amore negato colmasse di piacere quella ragazzina, che di ragazzina ormai non aveva più nulla.Hayamisan finalmente seppe come sarebbe stata la notte di quel giorno e come sarebbero state tutte le notti che da quel giorno in poi avrebbe vissuto insieme a lei.

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Awoke startled panting in the dark, i looked at the alarm clock to check the time, but the already knew, were the 4:00 AM and as always it was awakened after dreamed for the umpteenth time.
could not go on like this. He sat down on the bed, and remained stopped to watch the floor, keeping the head with your hands while the strands of hair slipped in the recess of the fingers,His heart still beating fast, had wide-open eyes and the sweat the rigava the forehead and cheeks up to savor its bitter taste on the lips. Now he was sure, was damned forever by its beautiful and single obsession. It was not served as nothing drink up to get drunk, go out till dawn, try to seek comfort in the other women,His serenity was lost for ever, and as if that wasn't enough, his body so he remembered all night dreaming its skin, its smell, its mouth and imagining his pleasure.
had to stop this madness. He arose from the bed by going to determined step toward the shower, already a cold shower was exactly what we wanted, I leave so that the freezing water through Douglas's along its body,Taking away the tiredness, the sweat and what remained of its excitation.
put on clothes of stroke by wearing a sweater and jeans, and looked out the window, was still dawn, you wonder how it would have been the night of that day that he was just being born.
went out of the house and went down by running the stairs,