Sanchez in pugno
L’intenzione sarebbe quella di chiudere l’affare prima dell’avvio del Mondiale brasiliano. Evidenti le motivazioni: per accelerare il processo di rinnovamento della Juventus da affidare ad Antonio Conte (se il tecnico e la società troveranno l’accordo per proseguire le nozze) ed evitare che il prezzo del cartellino - già non economico in partenza - salga a livelli insostenibili. Già, da almeno quattro anni Alexis Sanchez gravita nei pensieri del club bianconero e adesso più che mai sembra giunta l’ora di un trasferimento caldeggiato da più parti, in primis dal tecnico salentino. Ora, che Conte resti o meno, in Corso Galileo Ferraris sono comunque certi di avere praticamente in mano il Nino Maravilla, aspettando il blitz conclusivo che anticiperebbe i classici autografi sui contratti. In questo momento, col dilemma dell’allenatore tuttora in ballo, la trattativa prosegue ma è evidente che non si possa derogare alla scansione temporale degli eventi. Si dà il caso che sabato alle 18 il Barcellona si giochi una stagione intera nell’arco di un’oretta e mezza: al Camp Nou c’è l’incrocio diretto con l’Atletico Madrid, chiamato a strappare almeno un pari per soffiare ai blaugrana l’ultima chance di agguantare un trofeo, la Liga, dopo le delusioni in Coppa del Re e Champions League.
Sanchez, ad ogni modo, ha già griffato la stagione dei catalani grazie a un rendimento da buonissimo cannoniere: pur non essendo una prima punta, il cileno l’ha messa dentro in 18 occasioni su 33 partite in quella che si sta rivelando come la stagione più prolifica nel triennio trascorso a Barcellona. Ecco perché il Nino Maravilla non è mai uscito dai radar bianconeri, ecco perché Beppe Marotta e Fabio Paratici non si sono persi d’animo quando nell’estate 2011 il Barça consentì all’Udinese di brindare a base di champagne per via di una succosa plusvalenza: i Pozzo incassarono 26 milioni più 11,5 di bonus rispetto al milione e mezzo speso a suo tempo a beneficio del Colo Colo. L’affare Juve-Sanchez, peraltro, si sta snodando verso un lieto fine anche grazie al lavoro dell’agente Fernando Felicevich, lo stesso di Arturo Vidal che col connazionale condivide non soltanto gioie e dolori con la casacca cilena, ma pure un’amicizia rinvigorita dalla fresca visita dell’ex Udinese che è andato a salutare Re Artù ricoverato all’ospedale di Barcellona dopo l’intervento al menisco esterno del ginocchio destro. Il procuratore, dopo aver seguito l’evolversi della vicenda Vidal in Catalogna, sta muovendo le sue pedine per convincere il club blaugrana, che sta già pianificando il mercato gradito al probabile nuovo allenatore Luis Enrique, a venire incontro ai campioni d’Italia. In sostanza il Barcellona non potrà chiedere 30 milioni e nel contempo si sta cercando di trovare un accordo intorno ai 17 milioni, - come da proposta Juve - mentre i catalani sono fermi a 22. La distanza tra domanda e offerta non è insormontabile. Per Sanchez, l’uomo ideale per giostrare fra il modulo a due punte e quello con la difesa a 4 (4-3-3 o 4-2-3-1), sarebbe già pronto un triennale con ingaggio superiore rispetto ai 3 milioni più bonus percepiti sinora.
Sul fronte degli esterni, o comunque degli uomini in grado di garantire maggiore fantasia alla Juve che verrà, un posto di rango è occupato dall’argentino Roberto Pereyra, 23 anni, legato all’Udinese fino al 2016 (come Sanchez al Barça). Con 2 gol in 35 presenze il calciatore è stato utilizzato costantemente da Francesco Guidolin in questa stagione e la Juve ha molto ben avviato l’affare col giusto anticipo. Tra i club, peraltro, si discuterà non solo del riscatto del cartellino di Mauricio Isla da parte della Juve, ma pure delle contropartite che potrebbero interessare ai Pozzo, dal giovane difensore Daniele Rugani, che sta brillando a Empoli, a Simone Zaza che dopo la salvezza vorrebbe rimanere a Sassuolo, ma con l’Udinese per nulla intenzionata a mollarlo
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