Masumi con due ultime bracciate raggiunse velocemente il bordo della piscina. Appoggiò le mani sulle piastrelle e si tirò su facendo leva sulle braccia. Tolse gli occhialetti e la cuffia e, con una mano, cercò di sistemarsi un po' i capelli. Le gocce d'acqua percorrevano il suo corpo acerbo di diciottenne, sebbene già così tonico e attraente. Si guardò intorno il giovane Masumi Hayami, mentre recuperava un asciugamano da una panca poco distante, per poi poggiarsela sulla spalla. C'erano almeno altre 20 persone a esercitarsi nelle vasche, con età e estrazioni sociali piuttosto differenti. Dalla mamma, con qualche chilo in più, col suo bambino, all'ex nuotatore professionista, passando per giovani e meno giovani appassionati di nuoto, o, semplicemente, alla ricerca di qualcosa che li aiutasse a scaricare lo stress della vita quotidiana. Certo non aveva nulla a che vedere con la piscina della sua tenuta. A volte il cloro era fastidioso, e c'erano periodi in cui era troppo affollata, tanto che si correva il pericolo di venirsi addosso, durante le vasche. E non era neanche la piscina del club del padre, frequentata dalla società “in” di Tokyo, perlopiù signore bene in costumi firmati e i loro viziatissimi figli. Eppure una volta a settimana lui era li, a nuotare e a guardarsi intorno, a mischiarsi con la realtà rumorosa e colorata delle gente comune, a sentirsi, piacevolmente, anonimo. La prima volta c'era capitato un po' per sbaglio, notando l'architettura piuttosto originale dell'esterno della costruzione, poi vedendo il via via di persone, in particolar modo la loro espressione rilassata, aveva voluto provare, assecondando quel moto di ribellione tipico dell'adolescenza che il suo status sociale ancora non era riuscito a reprimere. Nessuno, infatti, era a conoscenza di questa sua frequentazione. Si asciugò le braccia e si scansò per lasciar passare due ragazzini chiassosi che stavano per buttarsi in acqua. Raramente parlava con qualcuno, eppure la presenza delle altre persone era percepita come gradevole, non intrusiva. Era solo ma non si sentiva osservato, come gli capitava quando era nella sua abitazione o in giro insieme a suo padre. Non era una solitudine che gli altri gli imponevano, in segno di rispetto o per sfida, ma una condizione di libertà che lo faceva sentire leggero. Recuperò le sue infradito e mosse un po' le braccia per scioglierle. L'allenamento dei tanti sport che praticava, era chiaramente visibile sul suo fisico. Era un bel ragazzo, complici anche i suoi occhi magnetici e i bei tratti del volto. Anche questo era uno degli insegnamenti del padre, avere una bella presenza favorisce gli affari, ma tutto sommato non gli era pesato sottostare a quella disposizione, e poi, fare sport, lo allontanava almeno per qualche ora da quei vecchi barbuti dei collaboratori di Hayami Senior, che vedeva negli incontri di affari ogni pomeriggio, dopo la scuola. Mentre recuperava anche il borsone incrociò uno sguardo. Lei aveva appena terminato la lezione odierna e stava salutando i suoi allievi. Era da un pò che Masumi aveva notato come lei lo guardasse, lo cercasse, in mezzo al caos del turno della sera. Due o tre volte avevano scambiato qualche parola. Lei era un’universitaria che si pagava gli studi col lavoro in piscina. Lui era stato piuttosto evasivo nel parlare di se, e probabilmente aveva usato un nome fittizio nel presentarsi, ne lei sembrava particolarmente interessata a sapere altro. Si era accorto però del modo in cui lo aveva squadrato, soffermandosi su ogni particolare del suo corpo.
All’inizio si era sentito piuttosto in imbarazzo, pur cercando di non darlo a vedere, ma col tempo aveva imparato a sostenere quegli sguardi, a stare al gioco. In realtà non era ancora molto interessato alle ragazze. La scuola privata che frequentava era maschile, ma ciononostante vedeva e conosceva molte donne nelle occasioni mondane. Figlie di persone importanti o facoltose, dipendenti di suo padre, e tante, troppe, attrici. Ed erano molte ad aver mostrato interesse per il giovane Hayami. Ma lui non ricambiava. Forse per la formalità di quei contesti (sentirsi dare del lei a 18 anni lo irritava a morte) o semplicemente perché era stato cresciuto sentendosi dire che solo impegnandosi a fondo e mantenendosi sempre il migliore, sarebbe stato degno di essere un Hayami. Lui che un Hayami, in realtà, non era. Doveva guadagnarselo e, ora come ora, quello era il suo obiettivo. E grande desiderio di sua madre. Non c’era tempo e spazio per altro. Sorrise alla donna, una specie di contentino per l'audacia e la tenacia con cui lo marcava stretto. E poi si diresse alle docce, ultima tappa prima di tornare nel suo mondo ovattato. L'acqua tiepida scorreva fluida tra i suoi capelli, spesso si tratteneva un po' di più del necessario sotto il getto, forse, inconsciamente, nel tentativo di prolungare quel momento di fuga dai suoi obblighi di giovane rampollo. Il via vai dai bagni si era incredibilmente ridotto e, notandolo, si accorse che si stava facendo tardi. Lasciò correre l'acqua sul viso e si ritrovò a chiudere gli occhi ancora per qualche minuto, quando sentì delle dita sfiorargli il petto. Aprì gli occhi, allertato, e si trovò davanti la giovane donna. Lei lo guardava con un sorriso malizioso e la sua inesperienza non gli fece cogliere immediatamente il senso di quell'irruzione. Le afferrò la mano e cercò di allontanarla da lui, ma lei con l'altra lo sfiorò sul costume, molto sensualmente. Lui si ritrovò a socchiudere gli occhi e allentare la presa della sua mano, e lei ne approfittò per raggiungergli il collo e farsi leva per portare le sue labbra a breve distanza dal suo viso.
"Non dire niente, è da così tanto che desidero farlo"
e cosi dicendo cominciò a mordergli dolcemente un labbro, sfiorandolo a tratti con la lingua. Poi si accostò di più al suo corpo e portò una mano sulla schiena liscia del ragazzo. Lui la teneva rigidamente per i fianchi, indeciso sull’allontanarla o meno. Il contatto delle sue labbra era piacevole, lo incuriosiva. L'iniziativa della donna da una parte lo aveva fatto sorridere, lusingato ma nello stesso tempo convinto di poter gestire il gioco, magari interrompendolo in modo inaspettato e lasciandola a bocca asciutta, dall'altro lo intrigava perché, nonostante le tipiche chiacchiere tra maschi sulle donne, era la prima volta che era così vicino ad una ragazza, e percepire le proprie reazioni alla sua presenza lo inebriava. Lei aveva cominciato a cercare un contatto più profondo delle loro labbra, mentre gli accarezzava la schiena e si appoggiava a lui in modo provocante. Aveva un bel corpo, curve morbide, nonostante un seno poco prosperoso, da sportiva, aveva sciolto i capelli e lui si ritrovò ad accarezzarli, mentre si inzuppavano d'acqua della doccia. Il vapore dell'acqua calda aveva creato un ambiente ovattato intorno a loro. Lui mosse le labbra danzando con lei, sempre solo labbra contro labbra, senza approfondire. Lei sembrò farsi più impaziente e si allungò di più verso di lui, provando a forzare le sue labbra. Lui le socchiuse e lei ne approfittò per insinuare la lingua tra esse. Masumi la accolse per qualche istante poi ruppe il bacio e ritornò sulla bocca di lei esplorandola, con impeto, avvicinandosela ancora di più, tenendola per le natiche. Lei gli avvolse le braccia intorno al collo e assecondò con ardore i suoi baci. Lui si rese presto conto di non essere più così padrone di sé, si staccò dal suo viso e l'allontanò leggermente. Lei lo guardò stupita, temendo volesse mandarla via, ma lui le mise le mani sulle spalle e, facendole scorrere sulla sua pelle, le scansò le spalline del costume, che si arrotolò su di se, liberando i seni. La accarezzò, rapito da quella visione, incapace di fermarsi. Tornò a baciarla, tenendo una mano su un seno e accarezzandolo, massaggiandolo, stringendolo. Lei gemette sulle sue labbra, eccitata da quella dolce tortura. Poi prese i lembi del costume e lo fece scendere ancora, finche non riuscì a farlo scorrere fino ai suoi piedi, rimandendo completamente nuda. Prese una mano di Masumi e la guidò sul suo corpo caldo fino a farla giungere sulla sua intimità e facendogli chiudere la mano a coppa su di essa. Lui la accarezzò e godette della sua espressione eccitata. Con le dita le sfiorò le pareti interne e la vide rabbridvidire quando toccò il suo clitoride. La toccò ancora, tornando a baciarla sulla bocca. Lei restò sulle sue labbra per poi cominciare a leccargli la gola, assaporando le piccole gocce d'acqua miste al sapore della sua pelle. Lui chiuse gli occhi, la mente annebbiata dalle sensazioni date dal tocco delle sue labbra. Qualcosa gli diceva di fermarsi, di recuperare il controllo. Una donna sconosciuta, di cui non ricordava neanche il nome. E lui, un ragazzo sconosciuto, con un nome falso e una facciata di persona qualunque con cui lei l’aveva conosciuto. Sapeva che il loro era solo un incontro di corpi, però il calore febbrile della pelle della ragazza gli sembrava già così familiare da fargli desiderare tutto di lei. Si sentì circondare la vita dalle sue mani affusolate, e poi quelle stesse mani iniziare a sfiorargli il contorno del costume. Sentì la ragione divenire sempre più solo e soltanto una flebile voce. Lasciò che lei gli sfilasse il costume, scorrendo lei stessa giù, lungo il suo corpo, e poi percepire chiaramente la consistenza delle sue labbra attorno al suo membro. Divenne tutto e solo sensi. Il sangue sembrò impazzire nelle vene, lei lo toccava, lo leccava, in modo esperto, lui la lasciò fare sentendosi completamente incapace di qualunque reazione. Capì che stava quasi per arrivare al limite e, come preso da un raptus improvviso, la sollevò facendola poi aderire al muro della doccia. Lei gli agganciò le gambe attorno alla vita, nello sguardo un chiaro segnale di invito. Lui restò immobile per alcuni istanti, guardandola negli occhi, il respiro affannato, forse consapevole del confine che stava per oltrepassare. La vide, bellissim
Masumi with last two strokes quickly reached the edge of the pool. Leaned hands on tiles and pulled on leveraging arms. Took off his glasses and headgear and, with one hand, he tried to settle some hair. Water droplets ran over his body, although immature 18-year-old already so toned and attractive. He looked around the younger Masumi Hayami, while recovering a towel from a bench nearby, then poggiarsela on the shoulder. There were at least 20 more people to exercise in the tanks, with ages and walks of life quite different. Mama, with a few extra pounds, with her baby, the former professional swimmer, passing for young and not so young swimmers, or simply looking for something that would help them download the stress of everyday life. Some had nothing to do with the pool of his estate. Sometimes the chlorine was annoying, and there were times when it was too crowded, so much that she ran the risk of coming on, while the tanks. And it wasn't even the father's club pool, frequented by the company in Tokyo, mostly ladies in swimsuits and their children viziatissimi. But once a week he was there, to swim and to look around, to mix it up with the noisy and colorful reality of ordinary people to feel pleasantly, anonymous. The first time there was a little mistake, noting the rather original architecture of the exterior of the building, then seeing the people gradually, especially their relaxed expression, had wanted to try, following the rebellion of adolescence that her social status had not yet been able to suppress. No one was aware of this his attendance. Wiped her arms and dodged to let two rowdy boys who were about to jump into the water. Rarely spoke with anyone, but the presence of other persons was perceived as pleasant, unobtrusive. It was only observed but did not feel like when he was in his home or hanging out with his father. It wasn't a loneliness that others impose, as a sign of respect or to challenge, but a condition of freedom that made him feel lighter. Recovered his flip flops and slightly moves her arms to dissolve them. Training of the sports who practiced, was clearly visible on his body. Was a nice guy, even her complicit magnetic eyes and beautiful facial features. This was also one of the lessons of his father, have a nice presence promotes business, but all in all it was not weighed under that provision, then, play sports, at least for a few hours away from those old employee of bearded Hayami, Senior in business meetings every afternoon, after school. While recovering the bag also crossed a look. She had just finished the lesson today and he was waving to his students. It was a while since Masumi had noticed how she looked, I tried, amid the chaos of the night shift. Two or three times they had exchanged a few words. She was a paid graduate studies with work in the pool. He had been rather evasive in talking about himself, and had probably used a fictitious name in the show up, she seemed especially interested to know more. Had noticed the way he had squared, dwelling on every detail of her body.At the beginning he had felt rather embarrassed, while trying not to show it, but over time he learned to support those looks, to play the game. It really wasn't very interested in girls yet. The private school he attended was male but nevertheless saw and knew many women in social occasions. Daughters of important people or wealthy individuals, employees of his father, and many, many, actresses. And they were many who have shown interest in the young Hayami. But he didn't reciprocate. Maybe for the formality of these contexts (feel you giving 18 years the irritated to death) or simply because it was raised feeling to say that only by engaging fully and keeping the best, would have been worth a Hayami. He that Hayami, actually, it wasn't. He had to earn it and right now, that was his goal. And great desire of his mother. There was no time and space for more. The woman smiled, a sort of SOP to the boldness and tenacity with which marked him tight. And then headed to the showers, the last stop before returning to his world muffled. The warm water flowed between her hair, often a little more restrained than necessary under, perhaps subconsciously, in an attempt to extend that time to escape from its obligations of young Scion. The coming and going from the bathrooms were incredibly reduced and notandolo, realized that it was getting late. Let him run the water on her face and she found herself in close your eyes for a few minutes, when she felt fingers touch your chest. He opened his eyes, alerted, and found himself in front of the young woman. She looked at him with a mischievous smile and his inexperience did not immediately grasp the meaning of that breach. The grabbed his hand and tried to pull it away from him, but she with the other grazed on the costume, very sensually. He found himself squinting and loosen the grip of his hand, and she took the opportunity to raggiungergli the neck and get leverage to bring his lips a short distance from his face."Non dire niente, è da così tanto che desidero farlo"e cosi dicendo cominciò a mordergli dolcemente un labbro, sfiorandolo a tratti con la lingua. Poi si accostò di più al suo corpo e portò una mano sulla schiena liscia del ragazzo. Lui la teneva rigidamente per i fianchi, indeciso sull’allontanarla o meno. Il contatto delle sue labbra era piacevole, lo incuriosiva. L'iniziativa della donna da una parte lo aveva fatto sorridere, lusingato ma nello stesso tempo convinto di poter gestire il gioco, magari interrompendolo in modo inaspettato e lasciandola a bocca asciutta, dall'altro lo intrigava perché, nonostante le tipiche chiacchiere tra maschi sulle donne, era la prima volta che era così vicino ad una ragazza, e percepire le proprie reazioni alla sua presenza lo inebriava. Lei aveva cominciato a cercare un contatto più profondo delle loro labbra, mentre gli accarezzava la schiena e si appoggiava a lui in modo provocante. Aveva un bel corpo, curve morbide, nonostante un seno poco prosperoso, da sportiva, aveva sciolto i capelli e lui si ritrovò ad accarezzarli, mentre si inzuppavano d'acqua della doccia. Il vapore dell'acqua calda aveva creato un ambiente ovattato intorno a loro. Lui mosse le labbra danzando con lei, sempre solo labbra contro labbra, senza approfondire. Lei sembrò farsi più impaziente e si allungò di più verso di lui, provando a forzare le sue labbra. Lui le socchiuse e lei ne approfittò per insinuare la lingua tra esse. Masumi la accolse per qualche istante poi ruppe il bacio e ritornò sulla bocca di lei esplorandola, con impeto, avvicinandosela ancora di più, tenendola per le natiche. Lei gli avvolse le braccia intorno al collo e assecondò con ardore i suoi baci. Lui si rese presto conto di non essere più così padrone di sé, si staccò dal suo viso e l'allontanò leggermente. Lei lo guardò stupita, temendo volesse mandarla via, ma lui le mise le mani sulle spalle e, facendole scorrere sulla sua pelle, le scansò le spalline del costume, che si arrotolò su di se, liberando i seni. La accarezzò, rapito da quella visione, incapace di fermarsi. Tornò a baciarla, tenendo una mano su un seno e accarezzandolo, massaggiandolo, stringendolo. Lei gemette sulle sue labbra, eccitata da quella dolce tortura. Poi prese i lembi del costume e lo fece scendere ancora, finche non riuscì a farlo scorrere fino ai suoi piedi, rimandendo completamente nuda. Prese una mano di Masumi e la guidò sul suo corpo caldo fino a farla giungere sulla sua intimità e facendogli chiudere la mano a coppa su di essa. Lui la accarezzò e godette della sua espressione eccitata. Con le dita le sfiorò le pareti interne e la vide rabbridvidire quando toccò il suo clitoride. La toccò ancora, tornando a baciarla sulla bocca. Lei restò sulle sue labbra per poi cominciare a leccargli la gola, assaporando le piccole gocce d'acqua miste al sapore della sua pelle. Lui chiuse gli occhi, la mente annebbiata dalle sensazioni date dal tocco delle sue labbra. Qualcosa gli diceva di fermarsi, di recuperare il controllo. Una donna sconosciuta, di cui non ricordava neanche il nome. E lui, un ragazzo sconosciuto, con un nome falso e una facciata di persona qualunque con cui lei l’aveva conosciuto. Sapeva che il loro era solo un incontro di corpi, però il calore febbrile della pelle della ragazza gli sembrava già così familiare da fargli desiderare tutto di lei. Si sentì circondare la vita dalle sue mani affusolate, e poi quelle stesse mani iniziare a sfiorargli il contorno del costume. Sentì la ragione divenire sempre più solo e soltanto una flebile voce. Lasciò che lei gli sfilasse il costume, scorrendo lei stessa giù, lungo il suo corpo, e poi percepire chiaramente la consistenza delle sue labbra attorno al suo membro. Divenne tutto e solo sensi. Il sangue sembrò impazzire nelle vene, lei lo toccava, lo leccava, in modo esperto, lui la lasciò fare sentendosi completamente incapace di qualunque reazione. Capì che stava quasi per arrivare al limite e, come preso da un raptus improvviso, la sollevò facendola poi aderire al muro della doccia. Lei gli agganciò le gambe attorno alla vita, nello sguardo un chiaro segnale di invito. 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Masumi with last two strokes quickly reached the edge of the pool. Resting your hands on the tiles and pulling on leveraging on arms. And he took the spyglasses and the headset is, with one hand, I try to settle a little hair. The drops of water took his body unripe of eighteen-year-old, although already so toned and attractive. You look around the young Masumi Hayami,While retrieved a towel from a bench not far away, then poggiarsela on the shoulder. There were at least 20 other people to practice in the tanks, with age and social backgrounds quite different. From her mother, with a few extra pounds, with her child, the former professional swimmer, passing for the young and old fans of swimming, or, simply,In search of something that would help them to discharge the stress of everyday life. Certainly had nothing to do with the pool of his estate. Sometimes the chlorine was annoying, and there were periods in which it was too crowded, so much so that we ran the danger of winwin on him, while the tanks. And it wasn't even the swimming pool of the club of the father, frequented by the company "in" in Tokyo,Mostly lord well in costumes signed and their viziatissimi children. Yet once a week he was there, to swim and to look around, to mix it up with the noisy reality and colored of the common people, to feel, pleasantly, anonymous. The first time there had a little bit by accident, noting the architecture rather than original of the exterior of the construction,Then seeing the track track of people, especially their expression relaxed, had wanted to try, in seconding the motion of rebellion typical of adolescence that his social status was not yet managed to repress. None, in fact, was aware of this, his popularity.She wiped away the arms and eluded to let two rowdy boys that were about to jump into the water. Rarely spoke with someone, and yet the presence of other people was perceived as pleasant, non-intrusive. It was only but felt he was not noted, as was happening to him when he was in his house or lap together with his father.It was a loneliness that others imposed, as a mark of respect or to challenge, but a condition of freedom that made him feel light. Retrieving his flip flops and moved a little arms to dissolve them. Training the many sports practiced, was clearly visible on his physical. It was a beautiful boy, accomplices also his eyes magnetic and the beautiful traits of the face.This, too, was one of the teachings of the father, have a nice presence promotes business, but all in all it was weighed undergo that arrangement, and then, do sport, the departed at least for a few hours from those old sottoportico employees of Hayami Senior, who saw in business meetings every afternoon, after school.
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